Tutto quello che c’è da sapere sui diversi tipi di pianoforti
Indice
- 1 Tutto quello che c’è da sapere sui diversi tipi di pianoforti
- 1.1 La storia e l’origine del pianoforte
- 1.2 Chi ha inventato il pianoforte allora?
- 1.3 Se volete saperne di più sulle origini e altri aneddoti sul pianoforte
- 1.4 Come funziona un pianoforte?
- 1.5 Quanti tasti e quante ottave ha un pianoforte?
- 1.6 Quanti tipi di pianoforti esistono?
- 1.7 Pianoforte a coda
- 1.8 Pianoforte verticale
- 1.9 Pianoforte digitale o tastiera musicale
- 1.10 Quale pianoforte comprare per imparare?
- 1.10.1 Non avete problemi di budget e avete molto spazio?
- 1.10.2 Avete un budget di oltre 3.000€ ma volete suonare o studiare solo in casa.
- 1.10.3 Budget limitato ma voglio studiare musica classica.
- 1.10.4 Voglio che il pianoforte mi permetta di comporre, abbia suoni per la musica contemporanea e sia trasportabile in sale prova.
- 1.10.5 Voglio solo comporre musica.
- 1.11 Accessori per pianoforte: pedali, panchetti e panche regolabili
In questa sezione vi parleremo di quali sono i tipi di pianoforte e vi racconteremo un po’ delle loro origini e alcuni aneddoti.
È importante capire le differenze tra i tipi di pianoforte soprattutto in base all’uso che ne andremo a fare.
Vogliamo semplicemente perfezionare il nostro modo di suonare? Oppure vogliamo uno strumento portatile per suonare ovunque?
Non perdetevi la nostra selezione dei migliori pianoforti digitali di quest’anno:
La storia e l’origine del pianoforte
L’origine della parola PIANOFORTE è italiana ed è riferita alla possibilità di suonare note a volumi diversi in base al tocco, effetto non ottenibile negli strumenti a tastiera precedenti, come il clavicembalo. Ma l’antenato del pianoforte è senza dubbio il clavicordo, strumento in cui le corde vengono pizzicate. Già nel 1700 i compositori e gli interpreti sentivano il bisogno di sviluppare “emozioni” nelle loro esecuzioni musicali. Il meccanismo inventato da Bartolomeo Cristofori nasce proprio nel 1700, e possiamo dire che è all’origine del meccanismo attuale.
Non c’è dubbio che lo strumento per il quale è stata composta più musica (buona o cattiva che sia) sia proprio il pianoforte.
Jeremy Siepmann
Il rapporto tra la necessità di esprimere emozioni e il meccanismo del pianoforte sta nella capacità di questo strumento di regolare intensità (volume) e dinamica premendo i tasti in un modo o in un altro. Ciò ha permesso di stabilire più livelli di profondità nella composizione come nell’interpretazione.
Nello stesso brano, l’interprete si può esprimere calma e aumentare gradualmente il volume e l’intensità per esprimere fretta e disagio.
Nel tempo, il pianoforte ha acquisito una popolarità sconfinata, imponendosi particolarmente nel corso dell’Ottocento rispetto ad altri strumenti. Tutti volevano avere un pianoforte in casa o nei locali per animare le serate, rivelandosi per quesi ultimi la scelta migliore. Erano i tempi d’oro…
Il pianoforte era il centro della vita sociale.
Sono sicuro che vi interesserà…
- Vedi questa sezione per eventuali sconti e offerte
- Classifica con i migliori pianoforti digitali nel rapporto qualità-prezzo
- Le tastiere musicali più economiche per principianti
- Imparare il pianoforte da soli e gratis
- Comprar Pianos si vives en América de forma segura
L’Occidente esportava ogni anno migliaia e migliaia di pianoforti in luoghi lontani come l’India e il Pakistan.
Chi ha inventato il pianoforte allora?
Come abbiamo detto prima, il meccanismo originale che permette di regolare il volume della nota premendo con più o meno forza, è attribuito a Bartolomeo Cristofori; ma da allora il sistema è stato migliorato e molti sono stati i contributi di vari artigiani nel corso del tempo.
Un ruolo determinante nella costruzione di pianoforti, approntando miglioramenti, è stato quello di Gottfried Silbermann, in Germania.
Storie curiose come quella di Bach che disprezzò i primi pianoforti di Silbermann non possono lasciare indifferenti e sono degne di nota. Silbermann, pur essendo un abile artigiano, era infatti noto per il carattere difficile. A questo abbiamo appreso perché il pianoforte è così famoso e importante; adesso parliamo invece dei tipi di pianoforti disponibili, di come funzionano e di ciò per cui ognuno di essi è stato progettato.
Se volete saperne di più sulle origini e altri aneddoti sul pianoforte
- Origine e storia del pianoforte. Chi ha inventato il pianoforte?
- Racconti folli dei pianisti della storia
- I migliori pianisti della storia
- Musica moderna: I 10 migliori pianisti jazz e i video storici delle loro esibizioni
Come funziona un pianoforte?
Il pianoforte è uno strumento a corde con una tastiera. Fondamentalmente quando si preme un tasto, un ingegnoso meccanismo colpisce una corda che produce il suono; questa vibrazione viene amplificata quando raggiunge la “tavola armonica del pianoforte” ed è così che viene prodotto il suono. Anche se questo meccanismo permette di classificarlo come strumento a corde (anche in alcuni negozi viene così classificato), lo troveremo sempre nella sezione pianoforti e tastiere. Non è uno strumento a percussione come qualcuno sostiene.
Quanti tasti e quante ottave ha un pianoforte?
Quando parliamo di pianoforte, stiamo trattando di uno strumento a tastiera che ha di norma 88 o più tasti.
Esistono strumenti con meno tasti, ma è molto probabile che non si possano eseguire certi brani concepiti per strumenti con una tastiera con più note e ottave. La maggior parte dei pianoforti attuali sono progettati con gli 88 tasti menzionati sopra. Gli 88 tasti sono poco più di 7 ottave e sono raggruppati in modo da essere molto facili da riconoscere. Da un lato all’altro, ci sono 8 tasti bianchi, che sono un’ottava. I tasti neri sono chiamati diesis, bemolli o semitoni, a seconda dei casi.
Un’ottava di tastiera
Quanti tipi di pianoforti esistono?
I pianoforti possono essere raggruppati in 3 tipi: a coda, verticali e digitali. Le immagini sotto sono mostrano chiaramente le differenze tra queste 3 tipologie.
Ci sono parecchie differenze tra questi pianoforti, e una molto importante ha a che fare con l’ingombro. Ne discutiamo in seguito, in modo che il concetto sia più chiaro.
Pianoforte a coda
Il più grande dei pianoforti e quello con le sonorità più ricche. Sono ovviamente i pianoforti più costosi in assoluto… ma suonare un pianoforte a coda è senza dubbio uno dei piaceri più grandi che esistano per qualsiasi pianista. Non è alla portata di tutti averne uno, e il suo costo può facilmente superare i 50.000 euro. Le dimensioni, infine, non aiutano…
Dimensioni di un pianoforte a coda
I pianoforti a coda sono pianoforti in cui il meccanismo è orizzontale, quindi se il coperchio è aperto il loro suono verrà trasmesso senza ostacoli in tutta la sua intensità. Bisogna essere consapevoli delle dimensioni di un pianoforte a coda e prendere bene le misure per assicurarsi che si adatti alla stanza in cui andrà collocato. E non dovete solo pensare alla stanza di cui avrete bisogno, ma anche a come farlo entrare nella stanza.
In Spagna, è possibile acquistare un pianoforte a coda per circa 50.000€ e parliamo dei modelli più economici. Ecco le misure tipiche di un pianoforte a coda e lo spazio di cui avrete bisogno:
- Pianoforte a coda Mignon: Lungo fino a 130 cm, è il più piccolo, quindi una stanza di 12mq potrebbe essere sufficiente.
- Un quarto di coda: Da 131 a 189 cm, qui occorrono almeno 4 metri di profondità per stare comodi.
- Mezza coda: Da 190 a 225 cm e 5 metri di profondità.
- Tre quarti di coda: Da 226 a 255 cm, circa 5,5 metri di profondità.
- Coda integrale: oltre 256 cm, di solito una grande sala o un grande palcoscenico, si parla di 36mq come minimo.
Un pianoforte a coda è uno strumento molto costoso da trasportare. È possibile che occorrano macchinari speciali e personale esperto per il trasporto. Non ha senso spendere i soldi che il pianoforte a coda costa e poi non essere disposti a spendere come minimo 300 euro per il trasporto. Il peso è di solito intorno ai 250 kg e la larghezza della tastiera un metro e cinquanta circa.
Se volete saperne di più sui pianoforti a coda, i loro marchi e altre curiosità:
Pianoforte verticale
Il pianoforte verticale è molto meno problematico in termini di spazio, ed è per questo che di solito è la scelta più gettonata per suonare in casa, in questo il pianoforte digitale è ancora meglio.
Anche se le dimensioni sono molto più accettabili di quelle del pianoforte a coda, bisogna essere consapevoli del fatto che il suo peso è piuttosto elevato. Alla domanda su quanto pesa un pianoforte a coda, rispondiamo che in media pesa più di 150 kg. I pianoforti a muro normalmente non superano i 150 cm di altezza e hanno tutta la meccanica in verticale.
Possiamo classificarli tra quelli con il meccanismo sotto la tastiera (spinetta), quelli con un meccanismo diretto (alla stessa altezza della tastiera) di solito sono orientati allo studio, e i vecchi verticali che hanno il sistema meccanico sopra e sono i più rumorosi.
Quanto costa un pianoforte verticale acustico?
C’è una grande varietà di prodotti, ma è possibile acquistare pianoforti verticali a partire da 3.000€ al di sotto di questo prezzo, la qualità potrebbe non all’altezza.
Per spendere meno possiamo affidarci al mercato dell’usato, magari con la consulenza di un maestro o di un esperto per la verifica delle reali condizioni.
Se volete saperne di più sui pianoforti verticali:
Pianoforte digitale o tastiera musicale
Anche se con nomi diversi, quando parliamo di pianoforti elettronici o digitali parliamo della stessa cosa.
In sostanza, stiamo parlando di una tastiera con almeno 88 tasti che, suonata, imita il tocco di un vero pianoforte. In generale, possiamo dire che il suono di un pianoforte digitale non sarà uguale a quello di un pianoforte a coda, ma oggi la qualità del suo suono e la sensazione delle tastiere pesate (o ponderate) è migliorata notevolmente.
I pianoforti digitali si distinguono soprattutto per l’accesso al mondo della musica elettronica e per la loro portabilità.
Come abbiamo scritto in precedenza, nel corso del secolo XIX e agli inizi del XX, ogni luogo di svago o casa di un certo tipo contava sulla presenza di un pianoforte a muro. Oggi non è più così. Sempre più professionisti scelgono di esibirsi con una tastiera digitale, facilmente trasportabile in qualsiasi esibizione. Come pianoforti da studio, sono una soluzione molto adatta, dato che il loro prezzo è molto più accessibile, sopratutto oggi poi che le tastiere ponderate (che imitano il tocco in maniera realistica) migliorano sempre.
Certo, a volte sarebbe meglio studiare su un vero pianoforte, anche possedendone uno digitale. Soprattutto per non abituarsi a un solo tipo di tocco, ma la maggior parte dello studio musicale può essere fatto su un digitale con risultati più che soddisfacenti.
Esecuzione con tastiere musicali digitali
I pianoforti digitali oltre alla possibilità di apprendimento attraverso i software musicali, consentono di produrre musica.
Il mondo dell’elettronica e dei sintetizzatori apre porte incredibili, e voi potete accedervi con un pianoforte digitale . Ecco perché abbiamo un’intera sezione dedicata a questi strumenti nel link sottostante.
Quanto costa comprare un pianoforte digitale?
Si possono trovare (con una tastiera pesata) a partire da circa 300€, soprattutto se si acquista online dove i prezzi sono più competitivi rispetto ai negozi fisici. Come abbiamo detto in precedenza, vi consigliamo di visitare la sezione dedicata al pianoforte digitale.
Manutenzione di un pianoforte
Nel caso di un pianoforte digitale, la manutenzione convenzionale non è necessaria. I pianoforti a coda e i pianoforti verticali hanno invece bisogno di manutenzione costante. L’importante è mantenerli sempre puliti e a temperature stabili; quando si tratta di accordatura e trasporto, scegliete sempre dei professionisti e se potete, stipulate un’assicurazione.
Quanto costa accordare un pianoforte a coda o verticale?
Di solito il pianoforte deve essere accordato una o due volte all’anno, il prezzo per un’accordatura normale è di circa 80€ in Spagna, 120€ in Inghilterra. Come si evince può variare da paese a paese.
Abbiamo approfondito questo argomento nel seguente post
Quale pianoforte comprare per imparare?
Bene, a questo punto si conoscono le differenze tra i vari tipi di pianoforti e un po’ dei loro vantaggi e svantaggi. Per scegliere il tipo di pianoforte più adatto, dovete avere una visione pragmatica. Dovete pensare al budget, a cosa e dove dovete fare con lo strumento, a quanto tempo pensate di dedicarci…
Ecco alcuni punti da tenere a mente che vi aiuteranno nella vostra scelta:
Non avete problemi di budget e avete molto spazio?
In questo caso, che non è il più comune, si può pensare a un pianoforte a coda, che oltre ad essere uno strumento, può essere considerato un’opera d’arte e un investimento; soprattutto se correttamente conservato e trasportato da professionisti. Tuttavia, se volete avvicinarvi all’informatica musicale, avrete bisogno di un pianoforte digitale o di installare un modulo sul pianoforte a coda.
Avete un budget di oltre 3.000€ ma volete suonare o studiare solo in casa.
In questo caso è preferibile l’opzione di un pianoforte a muro, perché se avete una stanza/studio adatto e vi esibirete solo in luoghi dove già hanno un pianoforte, non avrete bisogno di trasportare il pianoforte con voi. Di solito questa è la scelta dei pianisti da concerto classici.
Budget limitato ma voglio studiare musica classica.
Spesso è difficile permettersi un pianoforte a muro, soprattutto se, per esempio, si vuole che un bambino impari, ma si ha paura di investire molti soldi non sapendo se al piccolo piacerà .
Il pianoforte digitale è un’ottima scelta per accedere al mondo del pianoforte, perché la qualità negli anni è migliorata molto. Vero è però che se l’allievo vuole diventare un pianista concertista professionista di musica classica, sarà meglio stare il più possibile a contatto con pianoforti veri.
In questo caso vi consigliamo di acquistare un pianoforte digitale ma allo tempo tempo cercare posti o persone che abbiano un vero pianoforte a casa, chiedendone l’uso in affitto in cambio di piccola somma. In questo modo, una parte del tempo di studio viene speso su un pianoforte a muro o, meglio ancora, a coda.
Voglio che il pianoforte mi permetta di comporre, abbia suoni per la musica contemporanea e sia trasportabile in sale prova.
In questo caso l’opzione migliore è l’acquisto di un pianoforte digitale; anche se avete studiato o possedete già un pianoforte verticale o a coda, è preferibile avere anche il digitale. La triste realtà è che nella maggior parte delle sale da concerto non c’è più il pianoforte come una volta. Molti modelli di pianoforti digitali pesati possono essere trasportati con relativa facilità, e questo li rende il riferimento per i musicisti con esigenze di spostamenti. Infine come abbiamo detto più volte, apre la porta all’uso di sintetizzatori e ad altri strumenti elettronici portatili.
Voglio solo comporre musica.
In questo caso non è necessario saper suonare il pianoforte in sè, né necessario che la tastiera abbia tutti gli 88 tasti, il che fa scendere il budget di parecchio. Potremmo optare per una semplice tastiera elettronica a 61 tasti (anche non pesati) e collegarla via MIDI al computer. Potete trovare delle soluzioni a partire da 80 euro. Ma avendo un pianoforte digitale, questo si può collegare al computer senza dover rinunciare a caratteristiche simili a quelle di un piano. Vi lasciamo i link a dei post dove sono presenti confronti e selezioni di pianoforti che vi aiuteranno molto se state pensando di acquistarne uno:
Accessori per pianoforte: pedali, panchetti e panche regolabili
Un aspetto molto importante dei pianoforti e, in generale, del suonare strumenti musicali è l’ergonomia.
È molto probabile che trascorreremo molte ore a studiare con il nostro strumento, quindi è importante scegliere panche o panche regolabili per il nostro pianoforte. La scelta giusta evita il mal di schiena dopo aver studiato per molte ore, non esitate a consultare la nostra analisi della panca perfetta per pianoforte. Vi indichiamo anche la postura corretta per stare seduti senza fastidi o problemi futuri.
Per quanto riguarda i pedali, nel caso dei pianoforti digitali (i pianoforti a muro o a coda sono dotati di pedali incorporati) molti modelli di pianoforti digitali ne permettono l’uso come accessorio separato, collegati tramite cavo.
Ne esistono diversi modelli, è importante scegliere quello che ha una meccanica e una risposta di vostro gradimento. Il pedale principale si chiama pedale sustain, si tratta del pedale che mantiene la nota sostenuta nel tempo senza dover tenere premuto il tasto corrispondente.
Speriamo che questa guida vi sia piaciuta.
Se pensate che possa essere utile a più persone non esitate a condividerla. Grazie per averci scelto!