La struttura di un Pianoforte a Coda
Indice
Un pianoforte a coda può costare quanto un’auto di lusso. I prezzi superano facilmente i 20.000 euro e naturalmente queste cifre hanno una ragion d’essere. Stiamo parlando di vere e proprie meraviglie della tecnica.
Per capire il prezzo di un pianoforte a coda è necessario comprendere il processo di fabbricazione e la complessità degli elementi in gioco in questo strumento.
Nel corso del tempo sono stati apportati miglioramenti tecnici al processo di produzione, ma potremmo dire che, in generale, i principi sono gli stessi da sempre. Alcune cose sono cambiate, come il materiale utilizzato per realizzare i tasti.
In precedenza si usava l’avorio, ma per ovvie ragioni di conservazione della fauna questo materiale è stato sostituito da plastica sintetica di alta qualità che simula la stessa rifinitura. Oggi sia gli elefanti che i rinoceronti sono in estremo pericolo di estinzione. Sul mercato dell’usato si possono trovare pianoforti con tasti in avorio ma ricordate che oggi è un materiale vietato.
La creazione della struttura di base
Post correlati di sicuro interesse …
La prima cosa che si fa quando si inizia a costruire un pianoforte a coda è la struttura di base, si usa il legno d’acero e si modellano quelle che saranno le principali assi di legno. Che diventerà il telaio del pianoforte.
Queste tavole vengono incollate e messe in una pressa. Con speciali macchinari a pressione le tavole vengono sagomate per assumere la forma e il contorno del pianoforte. Rimarranno incollate sotto pressione per un certo tempo, in modo da formare una struttura solida.
Dopo un lungo periodo sotto pressione le tavole possono vengono portate in un’area speciale dove la colla del telaio principale continuerà ad asciugarsi tramite condizionatori. Passeranno circa 30 giorni in questa stanza. In seguito, verranno aggiunte delle travi incrociate per rinforzare la struttura e darle più consistenza.
Cassa e tavola armonica
Dopo aver creato la struttura principale in legno si può iniziare a inserire gli elementi che creeranno il suono, uno di questi è la cassa, che andrà posizionata tra il telaio e la tavola armonica.
E la tavola armonica? Si tratta una tavola che funge da amplificatore del suono prodotto dalle corde le quali vengono percosse quando si premono i tasti del pianoforte. La vibrazione raggiungerà la tavola armonica attraverso i ponticelli e l’onda sonora sarà amplificata.
Ponticelli e corde
Sopra la tavola armonica ci sono i ponticelli, supporti di legno che serviranno a trasferire la vibrazione delle corde del pianoforte alla tavola armonica. Si trovano sopra la tavola armonica e sono due.
Sotto la tavola armonica vengono posizionate alcune assi di legno in modo che possa risuonare liberamente, e dopo avervi sovrapposto i due ponti, questi vengono coperti con una piastra in ghisa. Che deve essere posizionata in modo particolare perché tutto funzioni correttamente.
In seguito sui ponti si incidono le tacche dove andranno inserite le corde, tre corde per ogni tacca, è un’operazione di alta precisione perché le corde devono poter vibrare liberamente.
Struttura esterna del pianoforte a coda
Successivamente, il legno di palissandro viene utilizzato per creare l’involucro esterno del pianoforte, con le pialle si rifiniscono i dettagli esterni del pianoforte e le varie curvature che dovranno ospitare la cassa e la tastiera.
Naturalmente poi tutti il rivestimento in legno viene levigati in modo da essere perfettamente liscio, in seguito si applica la vernice e si passa alla lucidatura.
La cordiera
La cordiera è la parte che controlla la tensione delle corde ed è la più vicina alla tastiera, appena dietro. Dalla cordiera le corde arrivano ai ponticelli. Per il controllo di questa tensione è importante la piastra in ghisa sopra la tavola armonica.
Le corde sulla cordiera sono serrate con dei pioli in modo simile a quelle su una chitarra. Ma la tensione sostenuta da uno di questi perni è molto più alta (Oltre 180 kg), per questo è necessario un attrezzo speciale per regolarne la tensione.
Sopra le corde, tra la cordiera e i ponti ci sono elementi chiamati muti che fermano la vibrazione quando il tasto viene rilasciato. Se usiamo il pedale sustain per mantenere la nota questi muti non vengono attivati.
Tastiera e martelletti
I martelletti sono di solito realizzati con un legno molto resistente, il legno di carpino. Questi martelli vengono lanciati quando si preme il tasto e colpiscono la corda corrispondente sulla cordiera. La corda vibra e produce la nota che vogliamo che sarà perfettamente accordata.
Il martelletto torna poi da solo al suo posto. I martelletti sono allineati perfettamente, così come le corde; ciascuna con una tensione e un passo perfetto. La complessità del meccanismo è il motivo per cui la manutenzione e l’accordatura devono essere effettuate da un professionista. Solitamente il pianoforte viene accordato una o due volte all’anno.
La tastiera e i martelletti vengono uniti e collegati in modo che ad ogni martello corrisponda il singolo tasto. In questo processo vengono effettuate molte prove e diversi controlli dei pesi in modo da regolare la forza con cui il tasto dovrà essere pigiato.
All’interno del tasto stesso, sono inseriti dei pesetti in piombo a distanze diverse, in modo che ogni tasto abbia il peso specifico perfetto. Questo è ciò che si chiama controbilanciamento ed è ciò che definisce il tocco e il peso del tasto. Si tratta esattamente di ciò che i pianoforti digitali cercano di imitare in modo che il pianista abbia la sensazione di avere tra le mani un vero e proprio pianforte.
In un momento successivo vengono effettuate varie regolazioni, i martelletti una volta calibrati vengono infine collegati ai tasti. Potremmo dire, a questo punto, che il pianoforte è finito.
Date un’occhiata a questo breve video su come viene realizzato un pianoforte a coda di alta gamma.
Se questo post vi ha incuriosito e piaciuto vi invitiamo a condividerlo sui vostri social network e a diffondere la conoscenza di questo meraviglioso strumento che è il pianoforte a coda.